di Sandro Usai, CEO Ablativ
Su invito dell’on.le Salvatore Deidda, Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati si è svolta, oggi 23 aprile, l’audizione del prof. Roberto Devoto, prof. Gianfranco Fancello e dell’avv.to Giovanni Dore in Commissione trasporti della Camera, sul tema della Continuità territoriale.
Ringrazio il prof. Devoto per avermi coinvolto, onorandomi della sua fiducia, per la realizzazione delle analisi trasportistiche sullo stato della Continuità territoriale. Colgo l’occasione per ringraziare l’ing. Marino Piga, ad di Sogaer, che ci ha rilasciato la base dettagliata dei dati sulla Continuità territoriale indispensabile per rappresentare il quadro numerico del servizio.
Il tema è davvero delicato e l’assessora Barbara Manca dovrà lavorare con impegno se intende elaborare una nuova formula di Continuità territoriale, ovvero disegnare un impianto adeguato ai tempi e alle esigenze di mobilità dei residenti in Sardegna.
Durante l’audizione il prof. Devoto e prof. Fancello si sono soffermati sulle questioni che interessano da una parte il mantenimento dell’attuale regime, che va differenziato in base alle esigenze dei tre territori che insistono nelle infrastrutture aeroportuali, ovvero per una radicale revisione del modello, che sarebbe una novità, prevedendo l’abbandono della formula sin qui adottata per puntare verso una soluzione aperta al Libero Mercato, inclusiva di aiuti sociali ai passeggeri.
L’avv.to Dore invece ha svolto una relazione che ha toccato i vari punti della normativa vigente in merito agli Oneri di Servizio Pubblico e il Libero Mercato.
Di seguito i punti qualificanti della relazione in audizione che ha svolto il prof. Devoto.
1. 1/3 dei residenti viaggia in regime di Ct; 2/3 dei residenti viaggiano in Libero Mercato.
Nell’ultimo decennio i passeggeri residenti che si muovono internamente al nostro Paese si sono spostati verso i vettori che operano in regime di Libero Mercato (Ryanair, Volotea, EasyJet) verso gli aeroporti italiani, esclusi Fiumicino e Linate che rimangono in esclusiva dei vettori aggiudicatari delle gare in Continuità territoriale.
Man mano che l’offerta dei vettori low cost aumentava e si faceva sempre più articolata aprendo nuove rotte o migliorando le frequenze, i passeggeri hanno orientato le loro scelte verso soluzioni più comode anche se non sempre più economiche. Oggi, secondo le nostre stime, i passeggeri residenti che utilizzano il servizio in Continuità territoriale rappresentano un terzo rispetto al totale dei residenti che viaggiano sulle destinazioni nazionali.
Questa situazione che vede due terzi di residenti utilizzare le soluzioni in Libero Mercato ha creato uno squilibrio e una palese ingiustizia, tenuto conto che loro, sino a pochi mesi fa, non era previsto nessun aiuto sociale per mitigare il costo dei biglietti.
2. Rivedere il modello di Ct alla luce dei dati di traffico rilevati negli ultimi anni.
Se guardiamo i dati 2023 forniti da Sogaer per l’aeroporto di Cagliari, emerge chiara la propensione dei passeggeri verso l’offerta dei voli in Libero Mercato. Questo dimostra che se l’offerta si apre a varie direttrici il pubblico le utilizza in funzione delle proprie necessità ampliando anche le opportunità di lavoro e di studio.
Con questo quadro del flusso di traffico passeggeri è verosimile aprire una riflessione sull’attuale impianto di Continuità che prevede una posta di bilancio di 50 milioni di euro. Soprattutto la forte capacità di offerta di tratte e frequenze previste su Cagliari ci induce la considerazione di mettere in discussione l’attuale formula che, ricordiamoci, è limitata a due aeroporti.
3. Aggiustare il valore dei posti offerti da bando in base ai volumi di traffico registrati nel 2023.
La rilevazione dei valori di traffico su Cagliari ci porta anche a svolgere una considerazione sulla necessità di allineare i posti offerti rispetto alle esigenze riscontrate. Tenuto conto che la Commissione europea ragiona su posti offerti diventa importante lavorare per evitare situazioni sbilanciate con offerte sovradimensionate che seppur si trasformino in maggiori frequenze inducono, alla fine, perdite per i vettori, oltre che finire sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles.
4. Inserire il Libero Mercato su Fiumicino (sistema misto) per mitigare gli effetti distorsivi del monopolio.
La concessione in esclusiva delle direttrici verso Fiumicino e Linate è una condizione prevista dal bando sulla Continuità territoriale. Attualmente solo su Olbia esistono due vettori che hanno rinunciato agli Oneri di Servizio Pubblico e si contendono i passeggeri sulla direttrice per Fiumicino.
Per l’aeroporto di Cagliari e Alghero la direttrice per Fiumicino è concessa, rispettivamente, in esclusiva a ITA e Aeroitalia.
Su Cagliari esiste la possibilità di viaggiare anche con Ryanair che opera il collegamento giornaliero con Ciampino. Di fatto su Fiumicino ITA trasporta il 79% dei passeggeri del totale dei due aeroporti romani.Questa situazione è particolarmente critica soprattutto per i non residenti che vengono fagocitati dall’unico vettore e sottoposti a regimi di costi elevati vista la mancanza di alternativa per l’impossibilità di espandere il servizio su Ciampino.
Giusto per fare un confronto con la Lombardia la tratta per Linate da Cagliari vale il 45% del totale lasciando ampio spazio ai consumatori di scegliere Ryanair da Bergamo e easyJet, Ryanair e WizzAir da Malpensa.
5. Prevedere per i barellati un servizio di continuità sanitaria aerea dai 3 aeroporti sardi verso tutti gli aeroporti italiani.
La questione del trasporto dei barellati sta a cuore a tutti. Purtroppo, le regole del trasporto aereo di passeggeri non contempla questo tipo di servizio che rimane una libera scelta del vettore e infine responsabilità del Comandante che ha l’ultima parola.
Tenuto conto che è già complicato convincere i vettori a partecipare ai bandi in Continuità territoriale diventa necessario rimuovere ogni elemento che ne può limitare l’interesse.
A questo punto la questione dei barellati dev’essere affrontata a parte rispetto al trasporto passeggeri.
Secondo gli ultimi dati pubblicati da Areus, riferiti al 2021, il trasporto di barellati in Imminente pericolo di vita più gli altri disposti dal 118, risultano circa 150. Di questi ben 46 sono trasporti fuori dalla regione tramite l’elicottero del 118 basato a Olbia.
A questo punto, se vogliamo risolvere il problema e consentire ai barellati di poter raggiungere ogni aeroporto italiano abilitato, mitigando al massimo i disagi, è necessario prevedere l’apertura di un bando ad hoc. Naturalmente il servizio rimarrebbe gestito dal 118.
6. Inserire nel bando la richiesta di conoscere la massima tariffa che il vettore intende applicare ai non residenti
Ogni anno si ripete la storia dei prezzi folli che tutti i vettori (Libero Mercato e Continuità territoriale) applicano ai non residenti, soprattutto nei periodi di alta stagione e nei giorni delle grandi festività.
L’esempio della Corsica è esemplare perché consci di non poter imporre un valore massimo alle tariffe aeree per i non residenti ha inserito nel bando sulla Continuità territoriale aerea il requisito tecnico che prevede che sia il vettore a comunicare quale tariffa massima prevede di raggiungere.
7. Rivedere la ripartizione percentuale della quota economica e tecnica del bando privilegiando il punteggio tecnico
Se la Regione Sardegna pensa di più al servizio reso ai residenti rispetto al risparmio della base d’asta dovrebbe prevedere di utilizzare una formula di ripartizione dei punteggi di gara sbilanciata verso il requisito tecnico. Un buon compromesso potrebbe essere 70/30 o, meglio ancora, 80/20.
In questo modo il vettore che partecipa, oltre che rispondere ai requisiti tecnici di base, sarebbe incentivato a migliorare i servizi ai passeggeri.
Presentazione Audizione Roberto Devoto