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Come riportare la fiducia nella destinazione ai tempi Covid

di Sandro Usai, CEO Ablativ

Sono iscritto alla newsletter Ellissi curata da Valerio Bassan – che ringrazio per il suo contributo a farci capire i temi connessi ai media digitali – e questa settimana mi ha stimolato moltissimo questa riflessione, che vi propongo!

“… la fiducia, che è il motore immobile di ogni relazione (anche digitale), non ha un costo di acquisizione — si può solo costruire un pezzo alla volta, con tenacia, intelligenza e qualità. E questo gli utenti lo capiscono benissimo.

Così, oggi l’economia della relazione è diventata uno dei cardini del digitale.”

Voglio pertanto collegarmi alla questione cruciale della comunicazione che rischia di compromettere anche questa stagione turistica.

Molte, troppe voci, spesso in palese contraddizione tra di loro, stanno inviando messaggi confusi e, in molti casi, dannosi ai mercati turistici nazionali e Europei. Fanno così i tanti professionisti e professori medici che animano i tanti talk fornendoci il loro punto di vista davanti a giornalisti spesso in modalità “Mute” perché assoggettati dalla competenza del loro interlocutore e incapaci di aprire bocca.

Il Covid-19 ci ha indotto molta paura e timore financo fagocitando i nostri sogni di vacanze e di viaggio. Basta una piccola scivolata nel registro del linguaggio che utilizziamo a livello istituzionale e di rappresentanza per creare dubbi e interrogazioni negli operatori e nei turisti inducendoli a sospendere le prenotazioni e quindi i flussi di cassa.

Aggiungo che anche l’assenza di comunicazione istituzionale è dannosa se non contrasta i tanti attacchi e falsi scenari che spesso appaiono nei media mainstream e nei canali social personali e di gruppi di riferimento che trattano di turismo e di Sardegna.

La Sardegna e il suo Presidente della Giunta anche in questi giorni sta mostrando una certa debolezza e confusione in continuità con il suo approccio propagandistico iniziato a marzo scorso. Purtroppo davanti al fenomeno Covid-19 e alle conseguenze dovute al mancato arrivo di turisti internazionali avremmo avuto bisogno di una comunicazione di crisi più strutturata e capace di contrastare i fenomeni mediatici che ci hanno visti al centro delle polemiche sfociate nei quotidiani nazionali e internazionali ad agosto 2020. Sembra che non ci abbia insegnato niente e, anzi, prosegue imperterrito a sguainare la sua favella coprendo la Sardegna di ridicolo.

Ecco perché davanti a questo continuo atteggiamento infantile messo in atto dai rappresentanti istituzionali, e riportato senza colpo ferire nei media locali, non fanno altro che proiettare e evidenziare aspetti incongruenti con la realtà dei fatti. Davanti a questo scenario la riflessione di Valerio Bassan assume una valenza davvero strategica che dovrebbe indurre i rappresentanti delle istituzioni a modificare il loro portamento approcciando alle comunità digitali singole o di gruppo in modo più ragionevole e inclusivo.

È ancora Valerio Bassan che ci ricorda che:

… le nicchie non sono più considerate come un angolo noioso e strambo di internet, ma come nodi di un network di valore. Tutti oggi sanno che le community piccole generano interazioni di qualità superiore a quelle mainstream. In molti hanno appreso – spesso sulla propria pelle – quanto sia più facile costruire credibilità quando si è ancora ‘piccoli’, piuttosto che quando si è CCO di una multinazionale. Secondo, oggi i creator hanno a disposizione una miriade di nuovi strumenti costruire e monetizzare la propria individualità: l’accesso alla micro-imprenditorialità creativa si è democratizzato. Il che ha tagliato fuori molti intermediari, con i pro e contro che questo comporta. Il passaggio dall’economia dell’attenzione all’economia della relazione ha spostato l’obiettivo dalla ‘reach a ogni costo’, dall’obbligo di raggiungere i grandi numeri, alla misurazione della qualità del rapporto instaurato con la propria audience.”

Ecco che proprio la capacità di creare canali interattivi con le comunità di nicchia, che amano la Sardegna e ne tutelano il suo valore e reputazione, sono il vero elemento strategico che può far risparmiare alla Regione molti soldi e contestualmente operare con grande successo favorendo la motivazione dei turisti di sceglierci sulla fiducia e prenotare le vacanze per la prossima stagione estiva.

Non mi sembra che sia difficile capirlo! A volte basta possedere il buon senso dell’ignoranza, che già questo mitigherebbe anche l’arroganza, e affidarsi a professionisti seri anziché a zerbini interessati solo al fine mese.

La corretta comunicazione fa parte delle strategie per il contrasto al Covid-19. E qui non serve il vaccino. Serve altro!

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